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ARCHIVIO PRIMEVISIONI

ottobre 2001

VIAGGIO A KANDAHAR

Regia: Mohsen Makhmalbaf

Con: Ike Ogut, Nelofer Pazira, Hassan Tantai, Sadou Teymouri, Hoyatala Hakimi

Nazionalità: Iran, Francia

Durata: 85

Genere: Drammatico


Nafas è emigrata in Canada, dove lavora come giornalista. Ora, nel 1999, dal natio Afganistan riceve una lettere accorata della sorella minore: le dice che ha intenzione di suicidarsi prima dell'ultima eclissi di sole del Millennio. L'avvenimento è imminente. Nafas parte preoccupata. Quando arriva in Iran, ha ancora tre giorni a disposizione. Ma ora si tratta di entrare nell' Afganistan dei Talebani: passare il confine e raggiungere Kandahar è l'ostacolo più difficile. All'inizio Nafas accetta un passaggio sul furgone di un vecchio, facendosi passare per la sua quarta moglie. Ma ad un certo punto arrivano i predoni, portano via tutto e scappano, mentre il vecchio ringrazia Dio. In una scuola i bambini leggono il Corano, uno di loro viene cacciato dal maestro perché non in grado di trovare il tono giusto: e un altro lo sostituisce. Il vecchio decide di tornare indietro, e lei allora prosegue con Khak, un ragazzino, che poi le regala un anello tolto ad uno scheletro che incontrano per strada. Il viaggio prosegue in seguito sul carro di Tabib, un finto medico in realtà un ex soldato che ora si è dedicato alla ricerca di Dio. Arrivano in un ospedale da campo, dove la Croce Rossa ha allestito qualche tenda per provvedere ai bisogni dei mutilati dalle mine nascoste dappertutto nel terreno. I mutilati aspettano le protesi per le gambe e, quando si annuncia l'arrivo dell'aereo che lancia il prezioso carico, tutti gli corrono disperatamente incontro. Tabib lascia Nafas in un gruppo di donne che vanno ad una cerimonia nuziale. C'è una perquisizione, e Nafas dice di essere la cugina della sposa. Finalmente si muovono e Nafas osserva il tramonto del sole da dietro la gabbia del burqa che nasconde tutte le donne afgane.

Fonte: https://www.cinematografo.it/


- IN CONCORSO AL FESTIVAL DI CANNES 2001.

-CANDIDATO AI NASTRI D'ARGENTO 2002 PER LA REGIA DEL MIGLIOR FILM STRANIERO